Disparità di trattamento

Le ultime sentenze italiane in campo di internet e di informazione sono molto creative.
Sono sentenze che tutti gli osservatori internazionali guardano con stupore e preoccupazione per le ripercussioni che possono avere sul diritto.

Vi metto la prima, il famoso processo a Google (il link non serve, cercatelo su google) è arrivato a condanna, Google è stata condannata.

Tre dirigenti Google (all’epoca dei fatti) sono stati condannati dal Tribunale di Milano per il caso aperto dalla diffusione in Rete, nel 2006, di un video in cui un giovane disabile di Torino veniva vessato dai compagni di scuola. Si tratterebbe del primo procedimento penale, anche a livello internazionale, che vede imputati responsabili di Google per dei contenuti postati dagli utenti.
Punto informatico
Se una persona è riuscita a far condannare Google per una cosa del genere, dal punto di vista giuridico è possibile accostare a mio parere i seguenti casi.

  • Una persona entra in un bar e bestemmia. Il bar viene multato.
  • Un maniaco entra in un cinema e si fa una sega. Il cinema viene chiuso.
  • Una persona entra in autostrada con un cadavere nel bagagliaio. L’addetto al casello viene incriminato per complicità in omicidio.
  • Un vandalo scrive sul muro di un ospedale “la fica puzza”, il giorno dopo viene chiuso tutto il reparto.
  • Un utente masterizza “Il Gladiatore” di Ridley Scott su un Dvd Sony, la Sony viene multata per non aver vigiliato sul contenuto del suo supporto.
    Aumentiamo di livello.


    A 13 anni inviava sue foto porno in cambio di ricariche del cellulare,prima ai compagni di scuola, poi ad altri giovani in Friuli e Veneto.La vicenda - riferita da Messaggero Veneto e Gazzettino - e’ stata scoperta dai carabinieri di Tolmezzo che hanno sequestrato decine di telefonini e hard disc con foto e filmati della 13enne.Indagate 34 persone:29 sono minori,cinque hanno da poco superato i 18 anni.L’inchiesta scattata dopo un monitoraggio in alcuni comuni della fascia collinare friulana.
    Ansa
    Quindi i genitori potrebbero far causa alla vodafone (od al tronchetto) per non aver vigilato sul contenuto degli mms porno della loro figlia minorenne.

Siccome non esiste ancora una tecnologia in grado di filtrare e riconoscere i contenuti degli utenti (e spero che non esisterà mai), o si dichiara Youtube illegale o si permette a Youtube di continuare ad esistere.

E’ follia. Come si fa a condannare chi fornisce uno strumento, che come tutti gli strumenti astratti può essere usati in modi osceni?
Chi usa un coltello per accoltellare ne risponde personalmente. O no?

Aggiornamento:
Svezia, google è accusata di diffamazione

Google è stata accusata di diffamazione da una imprenditore svedese perchè su internet si trovano dei blog che lo accusano (ingiustamente dice lui) di pedofilia.
A quanto pare fare queste cause sembra essere redditizio. Non a caso a farla è un imprenditore.

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